Il Preside Simeone si è dimostrato disponibile e curioso di iniziare il lavoro con noi, vedendoci in modalità informale, cioè oltre al Consiglio di Facoltà che è una volta al mese.
Esprimeva il suo interesse per l’incontro con gli studenti come occasione. Occasione per noi di crescita personale e di formazione professionale e per costruire insieme il futuro. In questo periodo così delicato ci riportava alla necessità di dare tutti il meglio di noi stessi.
Rispetto al futuro della Facoltà ci ha esposto:
- Gli esami della sessione invernale saranno online, e sicuramente anche la prossima sessione di laurea
- Sessione di laurea: il rettore ha caldeggiato la presenza del Presidente di Commissione in sede di Laurea, o in caso di sua assenza, di un professore ordinario che si vesta con la toga per mantenere la tradizione della seduta
- Del secondo semestre non si è ancora parlato in Facoltà. Nel migliore dei casi l’idea è quella di andare verso un sistema misto. Da qui a febbraio capiremo meglio come muoverci
Abbiamo dialogato sulla nostra funzione di rappresentanti, arrivando a chiederci cosa voglia dire per noi portare la voce di tutti, come aiutare la comunicazione tra studenti e istituzione.
Abbiamo trattato anche l’argomento TIROCINIO. È una questione che abbiamo molto a cuore, pertanto ci stiamo muovendo contattando rappresentanti di altre città per comprendere come stanno lavorando. Abbiamo sottoposto agli studenti un questionario e abbiamo ricevuto più di 800 risposte che stiamo analizzando per poter avere dati certi alla mano da sottoporre al preside e ai professori. Il tirocinio è per noi occasione di formazione umana, necessaria per il percorso professionale sia di un educatore, sia di una maestra, sia di uno scienziato motorio. Per questo crediamo che il tirocinio in presenza sia da mantenere, permettere e promuovere. Comprendiamo però che in questa situazione delicata sia necessario trovare modi creativi per non rimanere indietro nel percorso universitario, a causa di forze maggiori che impediscono il completo svolgimento dei tirocini nella loro forma originale.
Alcuni tutor di Scienze motorie e scienze dell’educazione si stanno muovendo nel promuovere delle attività compensative, mentre per Scienze della Formazione stanno lavorando per mandare comunicazioni più chiare agli studenti.
Lo scopo è quello di avere gli strumenti per raggiungere gli obiettivi formativi con strade diverse, in modo da non posticipare la laurea dello studente. È necessario però procedere guardando ai casi specifici. Non si vogliono infatti trovare soluzioni che siano solo semplificative, ma che siano risposta alla difficoltà oggettiva del periodo storico attuale.
Stiamo lavorando per guardare alle situazioni di difficoltà emerse per continuare a proporre soluzioni.
Inoltre, abbiamo tematizzato la mancanza della corporeità nelle lezioni di Scienze Motorie. Il Preside riconosce l’importanza della corporeità per l’apprendimento. È stata, perciò occasione per esporgli alcune riflessioni e porre domande sul come migliorare la formazione e implementare la specificità della didattica della laurea in Scienze Motorie.
Concordiamo completamente con una frase del Preside Simeone: NON SI PUNTA AL RIBASSO. Ci ha fatto notare come spesso nella formazione si giochi al ribasso, pertanto l’Università non deve essere il luogo in cui siamo coccolati, ma dove gli studenti vengano educati a crescere personalmente e professionalmente. Per questo la nostra Facoltà non vuole diventare una Università telematica. Appena sarà possibile si vuole infatti ritornare in presenza.
Abbiamo così approfondito il precedente tema e gli abbiamo chiesto cosa voglia dire essere rappresentanti e quindi mediatori tra gli studenti e la Facoltà. Ci ha detto: “Siete mediatori nella complessità. Mediatori non significa mediocri. È una mediazione nella consapevolezza che esistono altri sguardi oltre al vostro. È avere presente un punto di vista diverso, e chiedere le ragioni, le condizioni che si generano. Richiede di entrare nel merito delle cose.”
Noi vogliamo entrare nel merito di tutto ciò che riguarda l’Università, che è luogo in cui spendiamo la maggior parte del nostro tempo, per migliorarla, per comprendere le ragioni che muovono le decisioni della Facoltà. Noi ci muoviamo per un interesse. Per questo desideriamo il dialogo col Preside, perché ci aiuta a vedere un pezzettino in più, e noi speriamo di fargli giungere il pezzettino di sguardo in più che è quello degli studenti.