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Riforma dell’accesso all’insegnamento: cosa significa?

N.B.: per rendere più rapida la consultazione di questo articolo, le modifiche apportate al decreto con la sua conversione in legge sono segnalate in viola.

Con il Decreto-legge del 30 aprile 2022 (consultabile a questo link, gli articoli che interessano la riforma della scuola vanno dal 44 al 47) e la sua conversione in legge, entrata in vigore il 30 giugno (consultabile a questo link), il Governo ha modificato le norme che regolano l’accesso all’insegnamento per tutte le scuole statali secondarie di primo e secondo grado (medie, licei, istituti tecnici e professionali). Di seguito riportiamo i cambiamenti che riguardano più da vicino noi studenti universitari:

Verrà creato un percorso abilitante di 60 CFU, che potranno essere sostenuti anche durante il normale percorso accademico. Gli ambiti scientifico-disciplinari degli esami che conteranno per questi 60 CFU saranno stabiliti da un successivo decreto che verrà pubblicato entro il 31 luglio. Tra questi 60 CFU, 10 saranno in ambito pedagogico, e almeno 20 dovranno essere conseguiti tramite tirocinio, di cui almeno 10 tramite tirocinio diretto nelle scuole (il tirocinio indiretto sarà invece presumibilmente legato a laboratori).

A conclusione di questo percorso abilitante, e dopo aver conseguito la laurea, si dovrà sostenere un esame (che non verrà erogato dalle Università, ma da un’apposita commissione regionale), che comprenderà un test scritto e la simulazione orale di una lezione. Il numero di candidati che possono superare l’esame sarà prestabilito di anno in anno, in modo da non creare un numero di abilitati eccessivamente superiore alla disponibilità di posti di lavoro.

Dopo aver superato il suddetto esame abilitante, sarà necessario vincere un concorso pubblico, che dovrebbe tenersi una volta all’anno: dopodiché, superato il concorso, si svolgerà un anno di prova in servizio presso una scuola (180 giorni, di cui almeno 120 in classe). Al termine di questo anno, se l’abilitando supererà un test scritto e otterrà una valutazione positiva da parte del Dirigente Scolastico, otterrà il contratto a tempo indeterminato.

Fino alla fine del 2024, sarà data la possibilità di accedere ai concorsi anche a chi abbia ottenuto solo 30 CFU valevoli per il percorso abilitante (verranno definiti dal decreto che dovrebbe essere emanato entro il 31 luglio; tra questi dovranno esserci, però, alcuni di tirocinio diretto in una scuola) e a coloro che, entro il 31 ottobre 2022, avranno ottenuto anche solamente tutti i 24 crediti dell’ex percorso FIT; costoro, se supereranno il concorso, sottoscriveranno un contratto di supplenza di un anno con l’Ufficio Scolastico Regionale, durante il quale dovranno, a proprie spese, sostenere i restanti 30 CFU; dopodiché svolgeranno l’anno di prova e, se lo supereranno, otterranno l’immissione in ruolo.

Noi di Ateneo Studenti ci stiamo impegnando, attraverso il dialogo con gli organi competenti della nostra Università, per assicurarci che sia garantita la possibilità di adeguare il percorso di studio degli studenti a queste nuove norme.

P. S.: a causa della recente caduta del governo Draghi e dello scioglimento delle camere, risulta difficile prevedere se e come le tempistiche annunciate dal decreto saranno rispettate. Noi di Ateneo Studenti faremo comunque il possibile per comunicare qualunque novità tramite questo sito e i nostri canali social.

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